L’E.M.D.R. può essere utilizzato anche nello sport per sviluppare il massimo potenziale (peak-experience). Questo livello può essere raggiunto solo se tutte le abilità fisiche, tecniche e mentali si esprimono al massimo. La componente psicologica ed emotiva nello sport ha un peso maggiore di quella fisica e gli eventi altamente stressanti, che gli atleti si trovano a vivere, rappresentano veri e propri traumi (infortuni, riabilitazione fisica, domande insistenti circa il proprio ritorno in campo, momenti depressivi, sbalzi d’umore, ecc.).
L’espansione del protocollo EMDR di base (Lendl & Foster, 1997) inizialmente è stata sviluppata per migliorare le prestazioni sul posto di lavoro, per aiutare a ridurre l’ansia da prestazione vissuta dagli artisti, e per preparare alla competizione e al recupero psicologico dagli infortuni negli atleti. Gli autori, nelle loro pratiche nella Silicon Valley, hanno spesso assistito all’effetto sconvolgente e persino traumatico che i licenziamenti e le pressioni della concorrenza potevano avere sui dipendenti nei luoghi di lavoro aziendali. Hanno anche osservato l’impatto negativo che la “paura da palcoscenico” e l’ansia da audizione avevano su attori, ballerini e musicisti, così come l’esperienza emotiva di un atleta che perde una competizione cruciale.
Questa applicazione dell’EMDR è stata originariamente progettata per assistere i clienti ad alto funzionamento nel mondo degli affari, dello spettacolo e delle arti creative e sportive. Ben presto divenne chiaro che un’altra popolazione avrebbe potuto beneficiare, quei clienti con traumi recenti che avevano interrotto il loro impiego, e gli adulti traumatizzati da bambini che avevano fatto buoni progressi nella psicoterapia convenzionale o nell’EMDR “clinico”. Inoltre, un aspetto particolare del protocollo Peak Performance, il Expanded Future Template (Lendl & Foster, 1997), può essere un utile complemento dei processi terapeutici del cliente perché l’esperienza sensoriale di risposta di successo nel futuro viene provata e integrata usando la stimolazione bilaterale.
Pertanto, il protocollo EMDR per la Peak Performance può assistere una vasta gamma di clienti nel potenziamento delle loro capacità e per un futuro più creativo e produttivo.
Questo approccio si basa sugli scritti di Abraham Maslow (1971) e del Human Potential Movement ed utilizza i risultati della psicologia positiva come ad esempio Seligman (Seligman, Shulman, DeRubeis, & Hollon, 1999), Taylor e i suoi colleghi (Taylor, Kemeny, Reed, Bower, & Gruenewald, 2000), Buss (2000) e Csikszentmihalyi (1990). Questo orientamento filosofico conduce naturalmente il professionista ad adottare un punto di vista non patologico ma discernente nel valutare la situazione e il potenziale attuali di un cliente. Il protocollo si applica solo se risultati adeguati al trattamento che è sempre preceduto da una fase di valutazione e di raccolta anamnestica.
A cura di dott.ssa Carla Miglietta